sabato, gennaio 08, 2011

Mangiare è un atto politico

Ho usato per titolo di questo post una citazione di Carlo Petrini, il presidente di Slow Food per indicare l'importanza della "Alimentazione". Quando facciamo acquisti al supermercato non ci rendiamo conto di cosa ci sia dietro alla coscia di pollo o al cespo di insalata che mettiamo nel carrello. Certo la stessa cosa vale se acquistiamo un oggetto tecnologico come un telefonino, lo usiamo senza sapere nulla delle tecnologie elettroniche informatiche e radio che sono utilizzate. Ma il cibo è diverso, si tratta di un bisogno primario e di qualcosa che facciamo diventare parte di noi stessi: il corpo umano è una macchina perfetta, con che benzina lo alimentiamo? cosa c'è nel pacchetto di surgelato che basta scaldare per avere qualcosa di svelto da mangiare?
Nella mia macchina non metterei una benzina o un lubrificante di scarto perché rischierei di rovinare il motore, e così pure non  voglio dare ai miei organi sostanze di cattiva qualità.
Ma non è solo questo: la provenienza dei componenti della pietanza che acquisto, il modo con cui sono allevati, il trasporto, l'uso del suolo, l'inquinamento dovuto all'allevamento, le condizioni con cui gli animali sono trattati.... non si finirebbe più: il cibo è al centro delle scelte e voglio essere consapevole di come scelgo, perché l'atto di mettere un pacchetto nel carrello non può essere una scelta incosciente e automatica basata su una pubblicità e una bella scatola. La scelta diventa un atto politico per me e vorrei che lo fosse per tutti.

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